Parrotia persica Vanessa

Il Parrotia persica 'Vanessa' è un ibrido orticolo olandese piuttosto antico, ancora molto apprezzato per il suo portamento fastigiato, più stretto rispetto all'Albero pagoda comune. Possiede lo stesso fogliame deciduo, splendido in autunno, ma trova più facilmente spazio nei giardini di piccole dimensioni. Questo parente degli Hamamelis li sostituirà facilmente in suoli più calcarei: con la fiammeggiante colorazione autunnale che mescola giallo, verde, arancione, porpora e rosso, aggiunge anche una insolita fioritura primaverile, con mazzetti di stami rossi che appaiono direttamente sui rami spogli. Infine, con l'arrivo dell'inverno, rivela la sua corteccia piacevolmente squamosa come quella di alcuni Platani. Di dimensioni contenute, è allo stesso tempo molto ornamentale e facile da coltivare in suolo drenante.

L'Albero pagoda appartiene alla famiglia delle hamamelidacee, è originario del Nord dell'Iran e dell'Est del Caucaso. Il cultivar Vanessa, introdotto nei Paesi Bassi nel 1975, si distingue per la sua chioma più stretta, conica, sostenuta da rami eretti verso il cielo. A maturità, raggiungerà circa 6,50 m di altezza per 4 m di larghezza. La sua crescita è piuttosto lenta, accelerata tuttavia in suoli freschi e fertili, permettendogli di guadagnare da 30 cm a più di 40 cm all'anno una volta ben radicato.

'Vanessa' presenta un tronco robusto e corto, talvolta anche un tronco multiplo. I fiori, non profumati, appaiono prima delle foglie direttamente sui rami. Sono costituiti da mazzetti di stami rossi scuri, circondati da brattee brune. Il Parrotia persica 'Vanessa' si accende veramente in autunno, con il verde, l'oro, l'arancione, il rosso e il porpora che possono mescolarsi in una singola foglia. Il fogliame estivo è di un verde brillante, le foglie con margini ondulati, più o meno romboidali sono spesse e somigliano a quelle del faggio o dell'Hamamelis. In inverno, la sua corteccia si esfolia a scaglie e rivela sfumature discrete di grigio, marrone-rosso e verde-grigio. Da notare che l'albero è spesso marcescente.

Il Parrotia persica Vanessa troverà naturalmente il suo posto isolato in un piccolo giardino, in una siepe libera, o persino in un boschetto di arbusti. Associatelo ad esempio con eriche, camelie, Leucothoe e pieris in suolo acido. In suolo neutro o calcareo, drenante, accostatelo ad esempio all'albero delle parrucche 'Grace' (Cotinus coggygria 'Grace'), al Fusaggine alato nano (Euonymus alatus Compactus), ai grandi Astri settembrini per creare un boschetto splendente da settembre a novembre. Da notare che la resistenza alla siccità e la rusticità dell'Albero pagoda consentono la sua coltivazione in numerose situazioni.

Il Parrotia persica è stato introdotto in Europa nel 1841. Il suo nome comune di Albero pagoda è ispirato al suo legno eccezionalmente duro, difficile da lavorare. Ha servito da base per la creazione di strumenti che talvolta hanno più di 2000 anni.