Gladiolo Lorena

Il Giglio o Gladiolo farfalla 'Lorena' porta fiori notevolmente contrastati, di un bianco puro con una gola gialla macchiata di arancio scuro. Una colorazione che non passa inosservata in giardino, e steli fiorali che fanno sensazione nei bouquet. Fiorisce per moltissime settimane in estate.  Raro in vendita, questa varietà renderà orgoglioso il giardiniere che la coltiva. Li consegniamo in grosso calibro 12+ per una fioritura ottimale.

I gigli coltivati sono ibridi, fanno parte della famiglia delle Iridaceae. Sono divisi in 3 grandi gruppi : Grandiflorus (a grandi fiori), Primulinus (precoce) e  Nanus (farfalle). 'Lorena', sebbene piuttosto inclassificabile, può essere associato ai Nanus, caratterizzati da fiori piuttosto piccoli e spesso macchiati, disposti irregolarmente su steli alti 60-70 cm, ognuno portante fino a 20 fiori. Il petalo superiore di ogni fiore ha una forma a elmo ricurvo.

'Lorena' è un cultivar derivato tra gli altri dal Gladiolus papilio, una specie originaria delle zone paludose e montagnose del Drakensberg, in Sudafrica. Si tratta di una pianta erbacea perenne e decidua con radici stolonifere e tuberose. Le foglie sono sottili, piuttosto corte, a forma di spada, di colore verde-grigio, disposte a ventaglio e formano un >cuscino alto circa 55 cm. Le foglie sono sorrette da un gambo floreale alto da 90 cm a 1 m, che termina in >un'infiorescenza di 40 cm con numerosi boccioli. I fiori a cappuccio assomigliano a quelli di alcune orchidee, o anche a dei cannas, e sono sorretti da steli molto sottili. Sono qui di un bianco perfetto, con ogni petalo attraversato da una macchia rosa fucsia. I due piccoli petali laterali sono colorati di giallo tenue e segnati da un triangolo arancione a rosso alla base. L'organo di riserva è un cormo, un pseudo-bulbo corrispondente a un fusto rigonfio provvisto di scaglie. Ogni cormo produrrà 2 o 3 steli fiorali. Il fogliame del giglio è deciduo, scompare alcune settimane dopo la fioritura.

Il Giglio Lorena ha buone probabilità di far cambiare idea ai detrattori di questa pianta, spesso considerata rigida e priva di eleganza, tanto da relegarla tra le verdure dell'orto per la riserva di fiori recisi. I gigli e i loro lunghi steli colorati sono il simbolo degli anni '70 e delle composizioni floreali un po' snob. Se sono insostituibili nei bouquet, nei giardini, la loro silhouette ha bisogno della vicinanza di piante dal fogliame opulento che metteranno in risalto la loro fioritura. Piantate 'Lorena' nei aiuole di graminacee, non ti scordar di me e lino perenne ad esempio. Giocate sul bianco per l'eleganza e aggiungete qua e là un fogliame argentato, del finocchio bronzeo. 

Per la composizione dei bouquet : raccogliete al mattino presto i gigli che hanno aperto due o tre fiori. Lasciate 5-6 foglie per stelo per permettere al bulbo di continuare a svilupparsi. Rimuovete i primi due boccioli in cima all'infiorescenza. Scalate le piantagioni ogni dieci giorni a marzo/aprile. Avrete così fiori per tutta l'estate.

 
Il giglio deve il suo nome alla forma delle sue foglie a spada, derivato dal latino gladius. Le sue forme selvatiche erano spesso rappresentate in gioielli o su tappeti e tessuti realizzati dai semiti prima dell'era cristiana.