Hylocereus megalanthus - Pitaya gialla

Il Pitaya o Frutto del drago giallo, con il suo nome latino Hylocereus megalanthus, è un cactus epifita dal portamento rampicante o strisciante, ricoperto da brevi e sottili spine. La pianta produce probabilmente il fiore più grande tra tutti i cactus. Effimero, sboccia al calar della notte. I suoi frutti squamosi, chiamati Pitaya o Frutto del drago, talvolta presenti sulle bancarelle di prodotti esotici, sono di colore giallo, con polpa bianca e piccoli semi neri. Si tratta di una pianta molto delicata che richiede almeno 10°C in inverno, fiorisce difficilmente nelle nostre zone, anche se è possibile con condizioni di coltivazione ideali. Non ci si può aspettare di mangiare i suoi frutti sotto le nostre latitudini. Viene coltivata in pieno sole, in vaso da riparare nella stagione fredda, in serra o in veranda. Necessita di un supporto o di una rete per estendere i suoi rami rampicanti.

L'Hylocereus megalanthus ha come sinonimi Cereus megalanthus o Selenicereus megalanthus. È conosciuto anche con il nome Pitaya amarilla. Questa specie fa parte della famiglia delle cactacee. È originaria delle Antille e dell'America tropicale: Colombia, Costa Rica, Ecuador, Nicaragua, Panama, Perù. Si trova nelle foreste tropicali, è una pianta epifita e xerofita. Questo grande cactus è una liana molto ramificata che può raggiungere i 4 m di lunghezza e larghezza. I suoi rami possono essere distesi a terra, rampicanti o pendenti. I rami spesso hanno solo 1,5 cm di spessore e producono radici aeree. Questo cactus fiorisce solo al calar della notte, in estate e autunno: un grande fiore bianco e giallo, tubolare, profumato e nettarifero, si apre, ma la sua durata è effimera: inizia ad aprirsi verso le 21 e raggiunge il massimo splendore verso mezzanotte. Il fiore, a forma di imbuto, può misurare fino a 30 cm di diametro e emana un profumo vanigliato. Gli stami sono numerosi e inseriti in due zone, gialli; lo stilo è giallo, i lobi dello stigma sono numerosi, verdi. Per ottenere frutti nel suo ambiente naturale, la pianta, auto-sterile, ha bisogno di una pianta compagna e di un impollinatore. L'impollinazione avviene grazie ai pipistrelli. Il frutto di colore giallo, il pitaya, è ovoidale e squamoso, misura circa 10 cm. All'interno, la polpa è bianca con tanti piccoli semi neri. È poco calorico, molto rinfrescante, ricco di vitamine e antiossidanti.

Il pitaya necessita di un terreno sabbioso, ghiaioso e ricco di humus. All'esterno, sopporta l'esposizione diretta al sole, purché vi sia un'adeguata umidità e una posizione riparata e calda. La fioritura è difficile da ottenere e dipende dalle condizioni di coltivazione. In interno, deve essere collocato in un ambiente luminoso tutto l'anno, con un'adeguata umidità. Tollerante al calore, sopporta una temperatura minima di -2°C per brevi periodi. In inverno, è preferibile mantenerlo tra i 10 e gli 11°C.

A differenza delle altre cactacee, questa specie deve essere considerata più come una pianta tropicale o subtropicale, il suo ambiente ideale dovrà essere caldo e umido.