Spinacio selvatico bonus-henricus

Il Chenopodio Buon Enrico, chiamato talvolta spinacio selvatico o ansarina, è una pianta ortaggia coltivata per le sue foglie. È un ortaggio perenne molto rustico, che rimane al suo posto per diversi anni: ideale in permacultura. Le foglie si consumano cotte come gli spinaci. Piantatelo in aprile-maggio o in settembre-ottobre. Il raccolto avviene in primavera e in autunno.

Il Chenopodio Buon Enrico si coltiva per le sue foglie, che si consumano cotte come gli spinaci. Questa pianta perenne e rustica veniva frequentemente raccolta nel medioevo. Il Chenopodio Buon Enrico si trova allo stato selvatico, preferibilmente in altitudine, nei vecchi luoghi abitati o ai bordi dei sentieri, dove il terreno è ricco di azoto. Esistono due versioni sull'origine del suo nome. Il nome potrebbe fare riferimento ad Enrico III di Navarra, futuro re di Francia Enrico IV, che amava molto questo ortaggio. Il suo nome potrebbe anche derivare dal tedesco antico, 'gut heinrich' (heinrich che significa le piante che crescono spontaneamente ai margini delle case). Le sue qualità vermifughe gli avrebbero quindi valso il nome di Buon Enrico, in opposizione alla mercuriale chiamata 'cattivo enrico'.

A differenza del Chenopodio bianco e del Chenopodio gigante, il Chenopodio Buon Enrico rimane al suo posto per diversi anni, circa 4-5 anni. Il fogliame scompare in inverno e nuovi germogli appaiono in primavera. La fioritura, sotto forma di piccoli fiori a spiga, avviene da giugno a settembre. Il Chenopodio Buon Enrico raggiunge un'altezza di maturità di 20-60 cm. È ricco di vitamine A e C, così come di sali minerali.

Il raccolto : raccogliere le foglie man mano che servono, preferibilmente al mattino. Il raccolto avviene in primavera e in autunno, quando le foglie sono più tenere.

La conservazione : le foglie vanno consumate molto rapidamente dopo la raccolta, idealmente nella giornata stessa.

Il trucchetto del giardiniere : Per limitare le annaffiature, vi consigliamo di pacciare il terreno in estate con sottili strati successivi di erba tagliata, possibilmente mescolata con foglie secche. Questa protezione, che permette al terreno di rimanere umido, limita anche lo sradicamento delle erbacce.