Puya venusta

Il Puya venusta, chiamato localmente Chagualillo, è uno dei più bei rappresentanti di questo gruppo di piante perenni succulente, affini agli ananas, ma anche uno dei più rustici in terreni secchi. Il suo nome specifico, venusta, che può tradursi con "bello", è ampiamente meritato. È una specie di dimensioni modeste, che forma una rosetta compatta di foglie grigio-azzurre spinose e produce dopo alcuni anni un'incredibile e bellissima spiga floreale ramificata, di colore rosa-rosso, le cui infiorescenze a forma di pigne sono adornate di fiori di un magnifico blu genziana con brattee rosa-rosse. Il Puya venusta è una magnifica pianta da roccia che apprezza terreni molto ben drenati, rocciosi, ma piuttosto ricchi. Si coltiva in vaso nelle nostre regioni fredde ed umide in inverno. 

Il Puya venusta appartiene alla famiglia delle bromeliacee. È originario delle zone costiere del Cile, dove la siccità può durare da 3 a 5 mesi. Spettacolari quanto robuste e frugali, fino ad ora quasi introvabili in Europa, queste strane regine delle Ande stanno facendo la loro strada tra i collezionisti di piante esotiche che sanno anche essere pazienti, poiché il loro processo di fioritura richiede talvolta anni. È una pianta xerofita, adattata a terreni aridi battuti dal vento e a climi molto secchi in inverno come in estate. Questa specie resiste a gelate dell'ordine di -10°C in un terreno secco (-6°C senza protezione) e tollera il calcare.

Questo puya mostra una crescita lenta, forma rosette di foglie compatte e dense che possono raggiungere un'altezza e un'ampiezza di 35-40 cm. La pianta si espande nel tempo per formare ampi ciuffi composti da molteplici rosette. Le foglie sono spesse, sottili, lunghe, appuntite, coriacee, di colore verde-grigio-azzurro e bordate da piccole spine rivolte verso l'interno della pianta. Le rosette mature, di 6-7 anni, fioriscono in primavera, da aprile a giugno a seconda delle condizioni di coltivazione. Dal loro cuore emerge una spiga floreale coperta di velluto rosa-rosso che può elevarsi fino a 1 m da terra. All'estremità e su diverse ramificazioni si trovano infiorescenze di forma ovale in cui si stringono numerosi fiori tubolari di colore blu-violaceo iridescente con stami gialli, racchiusi in calici di colore rosa-rosso. Questi fiori sono adatti al becco sottile degli uccelli nettarivori del loro Cile nativo che vengono a bere il nettare garantendo al contempo la loro impollinazione. La fioritura segna la morte della rosetta, ma la pianta assicura la sua perpetuazione producendo rosette figlie vicino alla sua base.

In un giardino dal clima mite,il Puya venusta trova il suo posto tra Agave, Dasylirion, Noline e altri Aloe, in un terreno ben drenato esposto a sud. Non posizionare questa pianta spinosa vicino a un passaggio e allontana i bambini piccoli. Si coltiva senza difficoltà in vaso, in un substrato tipo terra per cactus. Con l'arrivo dei primi freddi, riponila al riparo dall'umidità e dal freddo, maneggiandola con cautela a causa delle spine, in serra temperata o in una veranda non riscaldata.

Il Puya è chiamato "pianta mangia pecore" dagli anglofoni. Infatti, la sua vegetazione spinosa le permette di difendersi dal morso degli erbivori nelle lande aride dove poche piante riescono a sopravvivere. Immaginiamo una pecora con il suo mantello che si avvicina troppo al puya: rischierebbe di rimanere intrappolata fino alla morte e servirebbe da cibo alla pianta.